Igiaba Scego

Nasce in Italia (a Roma) da genitori somali fuggiti dalla dittatura di Siad Barre. È stata la prima “figlia di migranti” ad aver vinto un premio letterario internazionale (Premio Mondello 2011), aprendo una nuova strada nel dibattito sul “razzismo letterario”, che non considera le opere di scrittori immigrati parte della letteratura italiana (anche se scrivono in italiano e vivono in Italia). Scrive per Internazionale, L’Espresso ed è nella redazione del blog letterario Nazione Indiana. La pluridentità caratterizza tutte le sue opere; nei suoi testi le immagini di Mogadiscio si intrecciano con quelle di Roma. Il filo rosso che collega la sua produzione è il tema dell’identità e della non identità, perché spesso avere due identità viene interpretato come non averne nessuna. Fra i suoi libri: La nomade che amava Alfred Hitchcock (Roma 2003); Rhoda (Roma 2004); Oltre Babilonia (Roma 2008); La mia casa è dove sono (Milano 2010); Roma negata. Percorsi postcoloniali nella città (con Rino Bianchi, Roma 2014).

Ultimo aggiornamento profilo: 2014

2014