L’edizione 2024 di con-vivere Carrara Festival, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, si terrà dal 5 all’ 8 settembre. Il festival ha avuto come suo fondatore e curatore per quattordici edizioni Remo Bodei. Dal 2020 il festival si avvale della collaborazione di un consulente scientifico, di alto profilo, scelto ogni anno sulla base del tema: Chiara Saraceno ha curato l’edizione “diritti”, Telmo Pievani il programma 2021 dedicato a “cura”, Maurizio Ferraris l’edizione 2022, “tracce”, Laura Boella, l’edizione 2023, “umanità”. L’edizione 2024 avrà come tema “cambiamento” e vedrà la consulenza scientifica di Mauro Ceruti. La direzione del Festival è come negli anni scorsi di Emanuela Mazzi.
Il “panta rei” di Eraclito descrive l’inarrestabile divenire delle cose: tutto è in movimento, cambia e si trasforma. Nell'evoluzione delle società umane individuiamo sia continuità di lungo periodo sia discontinuità profonde. Alcuni fenomeni ci connettono direttamente ai nostri antenati, se non addirittura ai primati e agli ominidi. Altri mutamenti invece sono più recenti, ma talmente incisivi o repentini e imprevedibili da rivelarsi incomprensibili per chiunque sia nato qualche anno dopo. Cosa cambia (e come), cosa si mantiene stabile (e come)? Ci sono meccanismi che spiegano o prevedono questi cambiamenti o la dinamica rimane incomprensibile se non a posteriori? Come le società umane hanno nel tempo risposto alle trasformazioni e ai mutamenti più significativi? Come invece si determinano le continuità, anche sotto il profilo di conformismi e stereotipi? Viviamo un tempo di molteplici crisi, pandemia, guerre, clima, che ci rivelano che tutto è connesso e in relazione. Rispetto a ciò, il cambiamento appare come qualcosa di auspicabile: un cambiamento culturale, come necessità cioè di un mutamento di paradigma, di percezione, di valori, di pensiero, in grado di farci assumere uno sguardo in prospettiva, un punto di vista lungimirante, per comprendere la complessità e orientarsi verso un futuro possibile.
L’immagine scelta per raffigurare il tema di questa edizione è una fotografia di Mimmo Jodice dal titolo “Demetra”, che ritrae la testa di una statua romana del I secolo d.C. rinvenuta a Ercolano e raffigurante Demetra, dea della terra, della natura e dell’agricoltura, deturpata da una lacerazione che le attraversa la guancia destra; è inquadrata mentre una mano la solleva ricomponendola con il frammento mancante davanti all’obiettivo del fotografo. Per l’edizione 2024 di con-vivere, la forza dell’immagine che Mimmo Jodice ha gentilmente concesso al festival, invita a interrogarci su cosa significa “cambiamento”: ogni cambiamento passa innanzitutto da un mutamento di sguardo e di prospettiva che cerca di ricomporre eventuali lacerazioni e riconnetterci alla dimensione naturale.
Mauro Ceruti, consulente scientifico 2024
Il suo sito è www.mauroceruti.it.
È Professore Ordinario di Filosofia della Scienza e Direttore del Centro di Ricerca sui Sistemi Complessi (CRiSiCo) presso l’Università IULM di Milano. Nello stesso Ateneo è stato Prorettore Vicario, Prorettore alla Transdisciplinarità e Direttore della PhD School for Communication Studies. È stato Ricercatore presso la Facoltà di Psicologia dell’Università di Ginevra e presso il CNRS a Parigi. È stato Preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Milano-Bicocca e Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Bergamo. Senatore della Repubblica nella XVI Legislatura. I suoi libri sono tradotti in inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, rumeno, turco. Tra le sue ultime pubblicazioni: Il tempo della complessità (2018); Sulla stessa barca (2020); Abitare la complessità. La sfida di un destino comune (2020); Umanizzare la modernità. Un modo nuovo di pensare il futuro (con Francesco Bellusci, 2023). A dicembre 2023 è uscito un volume interamente dedicato alla sua filosofia, con numerosi contributi di studiosi: La danza della complessità. Dialoghi con la filosofia di Mauro Ceruti, a cura di Luisa Damiano e Francesco Bellusci, con una prefazione di Edgar Morin.
con-vivere Carrara Festival, che ad ogni edizione registra più di 25.000 presenze, nasce allo scopo di analizzare e condividere i temi legati alla convivenza fra identità e diversità culturali, religiose, politiche nell’ambito della società attuale. Ogni anno il quadro generale rappresentato dal festival con-vivere viene approfondito secondo un taglio specifico e sviluppato in un ricco programma che prevede solitamente oltre settanta appuntamenti fra conferenze, dibattiti e confronti diretti con specialisti di livello nazionale e internazionale, integrati e coordinati con mostre, spettacoli teatrali, laboratori, rassegne di cinema, musica e gastronomia.
Il festival è sostenuto e promosso da un Comitato per il festival con-vivere, costituito da Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, Comune di Carrara, Accademia di Belle Arti, Camera di Commercio Toscana Nord Ovest, Fondazione Marmo Onlus.
Ufficio Stampa | 13 marzo 2024
L’edizione 2024 di con-vivere Carrara Festival, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, si terrà dal 5 all’ 8 settembre. Il festival ha avuto come suo fondatore e curatore per quattordici edizioni Remo Bodei. Dal 2020 il festival si avvale della collaborazione di un consulente scientifico, di alto profilo, scelto ogni anno sulla base del tema: Chiara Saraceno ha curato l’edizione “diritti”, Telmo Pievani il programma 2021 dedicato a “cura”, Maurizio Ferraris l’edizione 2022, “tracce”, Laura Boella, l’edizione 2023, “umanità”. L’edizione 2024 avrà come tema “cambiamento” e vedrà la consulenza scientifica di Mauro Ceruti. La direzione del Festival è come negli anni scorsi di Emanuela Mazzi.
Costituiranno il programma di questa edizione più di venti incontri di parola fra conferenze, dialoghi e dibattiti, sei spettacoli e oltre trenta eventi collaterali fra laboratori di cucina, spazio bambini, mostre, incontri, passeggiate a tema alla scoperta del territorio, proposte di cucina nei ristoranti del centro.
Tra gli ospiti protagonisti di questa edizione: Andrea Riccardi, Nathalie Tocci, Vito Mancuso, Daniela Lucangeli, Luigino Bruni, Luigi Zoja, Maurizio Ferraris, Chiara Saraceno, Laura Boella. In programma la musica di Leo Gassmann e dei Modena City Ramblers; appuntamenti imperdibili di con-vivere 2024 anche gli incontri con Drusilla Foer e Arturo Brachetti.
L’immagine scelta per raffigurare il tema di questa edizione è una fotografia di Mimmo Jodice dal titolo “Demetra”, che ritrae la testa di una statua romana del I secolo d.C. rinvenuta a Ercolano e raffigurante la dea della terra, della natura e dell’agricoltura, deturpata da una lacerazione che le attraversa la guancia destra; è inquadrata mentre una mano la solleva ricomponendola con il frammento mancante davanti all’obiettivo del fotografo. Per l’edizione 2024 di con-vivere, la forza dell’immagine che Mimmo Jodice ha gentilmente concesso al festival, invita a interrogarci su cosa significa “cambiamento”: ogni cambiamento passa innanzitutto da un mutamento di sguardo e di prospettiva che cerca di ricomporre eventuali lacerazioni e riconnetterci alla dimensione naturale.
Gli incontri di parola
Gli incontri di parola di con-vivere 2024 indagheranno, attraverso conferenze e dialoghi a due voci, le dinamiche dei mutamenti e delle trasformazioni nel tempo e la portata dei cambiamenti in atto oggi, sondando più livelli, dalla dimensione naturale a quella antropologica e storica, dal piano individuale a quello collettivo. Ad aprire gli incontri, il 5 settembre, sarà il curatore scientifico Mauro Ceruti con La complessità del cambiamento: possiamo parlare ancora oggi di un “progresso verso il meglio” quando crisi globali mettono in discussione il futuro dell’umanità? Preparare questo futuro chiede un radicale cambiamento di paradigma, che muova verso un pensiero delle connessioni e delle relazioni e della complessità.
Le conferenze e i dialoghi che si alterneranno nelle varie giornate svilupperanno tre piste tematiche principali che riflettono sulle dinamiche e i significati dei cambiamenti, nel tempo e nell’oggi:
Le dinamiche del cambiamento
Il “panta rei” di Eraclito descrive l’inarrestabile divenire delle cose: tutto è in movimento, cambia e si trasforma. Nell'evoluzione delle società umane individuiamo sia continuità di lungo periodo sia discontinuità profonde. Alcuni fenomeni ci connettono direttamente ai nostri antenati, se non addirittura ai primati e agli ominidi. Altri mutamenti invece sono più recenti, ma talmente incisivi o repentini e imprevedibili da rivelarsi incomprensibili per chiunque sia nato qualche anno dopo. Cosa cambia (e come), cosa si mantiene stabile (e come)? Ci sono meccanismi che spiegano o prevedono questi cambiamenti o la dinamica rimane comprensibile solo a posteriori?
Il racconto dell’incredibile catena di catastrofi e radicali trasformazioni che hanno dato forma all’universo materiale che ci circonda e di cui noi stessi facciamo parte, sarà affidato al fisico Guido Tonelli.
Volgendo alla dimensione antropologica, la filosofa Laura Boella rifletterà sui diversi ritmi e tempi del cambiamento, prendendo suggestivamente e poeticamente ispirazione dal mandorlo, che è il primo a fiorire, come se avvistasse la primavera quando è ancora incerta e lontana, e dal melo che è l’ultimo, come se la primavera non smettesse di iniziare. Come vivere l’intreccio dei tempi del cambiamento? Banco di prova della loro pluralità è il futuro, che perlopiù consideriamo il tempo del cambiamento.
Spostandoci sul piano dell’esistenza individuale, il filosofo Maurizio Ferraris si soffermerà su vivere, sopravvivere, previvere, convivere, le stazioni cioè attraverso cui ragionare attorno all’esistenza, alla stratificazione di esperienze e memorie che sono il modo in cui ciascuno di noi impara a vivere.
In questo mondo di cui avvertiamo il continuo e destabilizzante cambiamento, è possibile coltivare la speranza, in particolare la speranza che qualcosa non cambi ma rimanga stabile costituendo il punto di appoggio dell’esistenza? Questo l’interrogativo attorno al quale muoverà l’intervento del filosofo Vito Mancuso.
Nella dimensione individuale, ci sono poi esperienze particolarmente significative di cambiamento. Nel dialogo fra Ivo Lizzola e Bruna Dighera, rifletteremo sul mutamento che scaturisce dall’esperienza della pena: come e quando si diviene capaci di riscattarsi, di rigenerare legami, di vegliare e di iniziare di nuovo?
Il cambiamento nel tempo
Il tema di questa edizione ha intrinsecamente a che fare con la dimensione temporale e storica. Alcuni appuntamenti ci offriranno la possibilità di riflettere su come le società umane hanno nel tempo risposto a trasformazioni e mutamenti significativi. Come invece si determinano le continuità, anche sotto il profilo di conformismi e stereotipi?
Ci chiederemo innanzitutto in che modo mantenere viva, soprattutto nelle nuove generazioni, la memoria dei cambiamenti del passato. Lo storico Roberto Balzani affronterà questo tema rivolgendosi in particolare all’esperienza storica della Resistenza italiana.
Il paleoantropologo Giorgio Manzi farà un tuffo nell'archivio della storia prima della storia per capire chi siamo attraverso l'evoluzione biologica e culturale che ha portato alla comparsa in Africa e alla diffusione planetaria di Homo sapiens; un tuffo nel tempo profondo che ci consente però di comprendere meglio quale sia il nostro posto nella natura e come possiamo porci di fronte alle sfide che l'umanità deve urgentemente affrontare.
La sociologa Chiara Saraceno si soffermerà sull’istituzione della famiglia: a lungo sostanzialmente immutabile, nell’ultimo secolo però il dinamismo interno che l’ha sempre caratterizzata ha coinvolto anche l’istituzione, sconvolgendone i pilastri fondamentali quali i rapporti di coppia e l’accesso alla filiazione.
Lo psicanalista Luigi Zoja, con un approccio multidisciplinare, fra psicoanalisi, antropologia e storiografia, esplorerà la storia d'Italia attraverso l’autorappresentazione di chi l’ha abitata: una narrazione collettiva che influenza l’intera società e il suo ruolo nel mondo.
In un incontro curato dal Centro Documentazione Handicap di Carrara, lo psicologo Carlo Lepri indagherà i mutamenti che hanno caratterizzato nel tempo la percezione e i pregiudizi nei confronti della disabilità: il collegamento tra rappresentazioni e cultura ha creato diverse "immagini" della disabilità e i cambiamenti che queste "immagini" hanno prodotto non sono né lineari né definitivi.
In collaborazione con la Fondazione Conti sarà programmato un incontro tematico a cura di Federico Giannini (direttore di Finestre sull’arte) che costituirà un punto di raccordo fra il festival e la mostra Belle Époque. I pittori italiani della vita moderna in corso a Palazzo Cucchiari e che esplorerà gli anni dell'emigrazione italiana, rimasti impressi ancor oggi nella memoria collettiva, in quanto fenomeno che contribuì a caratterizzare quell'epoca in maniera determinante. Con gli artisti e le fonti del tempo, l'incontro approfondisce questo fenomeno, l'altra faccia della Belle Époque, con l'occhio di coloro che ne furono testimoni.
Il tempo odierno come età di cambiamento
Viviamo un tempo di molteplici crisi: pandemia, guerre, clima, che ci rivelano che tutto è connesso e in relazione. Rispetto a ciò, il cambiamento appare come qualcosa di auspicabile: un cambiamento culturale, come necessità cioè di un mutamento di paradigma, di percezione, di valori, di pensiero, in grado di farci assumere uno sguardo in prospettiva, un punto di vista lungimirante, per comprendere la complessità e orientarsi verso un futuro possibile.
Il sociologo Sergio Manghi sottolineerà innanzitutto la necessità di un nuovo paradigma di fronte alle sfide planetarie: come reimmaginare le nostre sfide di convivenza – esistenziali, sociali, ecologiche – in un presente fattosi come mai prima nella storia umana vertiginoso?
Anche lo storico Andrea Riccardi ci offrirà una bussola per vivere nella complessità della globalizzazione, guardando in particolare agli effetti sulle periferie umane e urbane del mondo, sui paesi lacerati da conflitti e da guerre.
Andremo quindi ad analizzare alcuni cambiamenti cruciali che caratterizzano il tempo presente, a partire dagli effetti dello sviluppo tecnologico e in particolare dell’intelligenza artificiale. Il dialogo fra la filosofa Luisa Damiano e Hagen Lehmann, ricercatore in robotica sociale e inclusione, si soffermerà in particolare sui cosiddetti “robot sociali”, progettati per comunicare con noi attraverso segnali sociali compatibili con i nostri. Interagire con questi robot impone nuove sfide, ma, al contempo, apre una nuova angolazione all’esplorazione del nostro comportamento etico, alla nostra capacità di affrontare nuove sfide.
La psicologa e docente dell’Università di Padova Daniela Lucangeli si confronterà con la diffusione delle nuove tecnologie della comunicazione: perché in questo momento storico di iper-connessione la maggior parte degli individui avverte un profondo senso di solitudine? La scienza può aiutarci a comprendere meglio l'essere umano come entità vivente e integrata, a partire dal processo chiamato "mirror" (rispecchiamento), per cui nessuno di noi è immune dagli altri.
La prospettiva dell’economista Luigino Bruni cerca di ripensare il capitalismo: cosa poteva essere il capitalismo se avesse imparato dalle piante e cosa dovrebbe diventare nell’era dei beni comuni. Le piante hanno caratteristiche uniche: a differenza di tutti gli altri esseri viventi sono ancorate al suolo, hanno sviluppato straordinarie forme di resilienza, flessibilità e solidità, e la loro architettura è cooperativa, distribuita e capace di resistere alle minacce. Quali sono i cambiamenti che le imprese e gli attori economici devono attuare se dal paradigma animale, che è all’origine del capitalismo e della sua insostenibilità, vogliamo passare a un paradigma vegetale?
Il fisico del clima Antonello Pasini ci porterà invece di fronte a una delle crisi più profonde, quella generata dal cambiamento climatico: il clima è un sistema complesso e i suoi rapidi cambiamenti recenti sfidano il nostro modo di vivere e svilupparci sul pianeta; la sfida è verso un mutamento radicale delle nostre azioni, senza il quale rischiamo di trovarci a vivere in un mondo con minori risorse, più conflittuale, ancora meno equo e giusto di quello di oggi.
Ripensare la nostra presenza sul pianeta, immaginare un futuro diverso per la nostra specie: questa è la sfida cui è chiamata la bioetica. La filosofa Luisella Battaglia ci inviterà a superare la visione angustamente antropocentrica, per indicare la nuova bioetica che dovrebbe riguardare l’intero mondo dei viventi.
Uno sguardo importante e necessario verrà rivolto allo scenario geopolitico con Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali che dialogherà con la giornalista Simona Maggiorelli, direttrice di Left. L’incontro organizzato in collaborazione con Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure orientale, ci aiuterà a navigare fra le contraddizioni di un mondo aperto e chiuso.
Stefano Ciccone e Selene Zorzi, nell’ambito di un incontro organizzato in collaborazione con Fidapa e il collettivo In.for.male Insieme per un nuovo maschile, si confronteranno sull’importanza di promuovere una riflessione individuale e collettiva nella direzione di un mutamento di civiltà nelle relazioni tra i sessi e una presa di coscienza libera e critica da parte degli uomini sul patriarcato. Temi che offrono un nuovo sguardo sui rapporti tra i generi e liberano da condizionamenti sociali e da stereotipi.
Alcuni appuntamenti in programma esploreranno questioni, cambiamenti e sfide che vengono dal mondo della medicina, della salute e del volontariato. Fra tutti, segnaliamo in particolare l’intervento di Ugo Boggi, uno dei chirurghi più autorevoli del mondo per la chirurgia del pancreas e del fegato e un esperto mondiale di chirurgia robotica.
A cura di Nausicaa Spa sarà anche quest’anno un incontro volto a sottolineare l’importanza dello screening, della prevenzione e della diagnosi precoce: un vero cambiamento in tema sanitario lo avremo solo giocando in anticipo a partire dalle farmacie e dalle istituzioni sanitarie a contatto coi cittadini.
Gli spettacoli
Il programma prevede la presentazione di sei spettacoli per offrire un percorso ricco e variegato che, attraversando più generi musicali, soddisferà i gusti di pubblici differenti: lirica, musica popolare, musica leggera, folk...
La musica ricercata di Cafunè nel giardino di Palazzo Binelli aprirà il programma degli spettacoli giovedì 5 settembre alle 21.00: si tratta di musicisti che attingono al repertorio popolare di varie aree del mondo, con testi originali e nuovi arrangiamenti; le sonorità folk in evolversi e costantemente contaminate fra loro si uniscono alla cifra chiave dello storytelling, che pesca anche da storie e leggende locali come quella di Aronte e della Sirena.
Novità di questa edizione sarà la sede principale degli spettacoli serali: Piazza XXVII Aprile che nella prima serata del festival vedrà ospite Leo Gassmann con una data speciale del suo Prende bene tour. Leo Gassmann ha ad oggi accumulato oltre 37 milioni di stream totali ed è recentemente stato inserito da Forbes Italia nella lista dei “100 migliori under 30” nella categoria “Entertainment”. Nel 2020 ha partecipato al Festival di Sanremo vincendo nella categoria Nuove Proposte. Ha debuttato come attore nei panni di Franco Califano nel film andato in onda su Raiuno nello scorso febbraio.
Si proseguirà venerdì 6 settembre con una serata in cui sarà protagonista Drusilla Foer. Attrice, cantante, autrice, webstar e icona di stile. Drusilla è un personaggio straordinario, con il suo humor tagliente sa abilmente alternare momenti che strappano risate ad altri di grande intensità e commozione, una maestra di pensiero libero, sempre sul sottile filo che lega la sincerità all’ironia.
Sabato 7 settembre sarà la volta di Arturo Brachetti, l’uomo dai mille volti, che in un battito di ciglia (o forse due) e? capace di trasformarsi in mille personaggi, si racconta in una serata speciale fatta di confidenze, ricordi e viaggi fantastici.
Il festival si chiuderà domenica 8 settembre con un doppio appuntamento. L’ormai consueto concerto di lirica sarà dedicato a Tutto cangia, il ciel s’abbella. Omaggio a Carlo Bergonzi nel centenario della nascita, a cura di Circolo Amici della lirica A. Mercuriali, presso l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti. In piazza XXVII Aprile invece sarà la festa conclusiva: Modena City Ramblers con Riportando tutto a casa. I Modena City Ramblers nascono nel 1991 come gruppo di folk irlandese, da sempre innamorati della musica e delle tradizioni dell’isola di Smeraldo. Sono presenti nel panorama indipendente italiano da trent’anni. A catapultarli al centro della scena nazionale è stato il disco d’esordio, datato 1994: Riportando tutto a casa, in cui rivendicano la loro identità meticcia, l'Irlanda e l'Emilia, la Resistenza e gli anni Settanta, i viaggi e le lotte, e la capacità della musica di portare avanti anche importanti messaggi di cambiamento sociale.
Il programma creativo
Venire a Carrara nei giorni di con-vivere vuol dire immergersi in un’atmosfera fatta di occasioni di riflessione ed approfondimento, ma anche di festa e creatività rivolti a tutti. Il programma sarà come sempre articolato in una pluralità di offerte: una sezione dedicata alle mostre, una ricca proposta di passeggiate e visite guidate nel centro storico curate da diverse associazioni del territorio, incontri di approfondimento, alcuni dei quali legati al mondo del volontariato, uno spazio bambini e iniziative di valorizzazione del cibo e della cucina locali.
Saranno molte anche le occasioni di partecipazione delle scuole. Oltre al progetto “magliette arancioni” che coinvolge i giovani nelle giornate di con-vivere, vedremo anche la seconda edizione del concorso, quest’anno dal titolo “Il cambiamento che vorrei”. I progetti con le scuole sono realizzati in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Lucca e Massa Carrara.
I laboratori di cucina vedranno protagonisti gli Istituti Alberghiero di Marina di Massa e Bagnone con proposte di cucina tipica ma anche di sperimentazione più contemporanea.
Molte saranno le attività dello spazio bambini, che proporranno dalle letture ai laboratori creativi e ai momenti di approfondimento e scoperta su scienza, arte e natura.
Fra le mostre, giovedì 5 settembre, verrà in particolare inaugurata ARTificIAle, curata da Chiara Dall’Olio. Il focus della mostra collettiva, che coinvolge artisti under 35 e studenti dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, è il cambiamento più rivoluzionario nel campo dell'arte contemporanea, dopo l'avvento della macchina fotografica nel 1839: l’“arte generativa” ovvero la creazione di opere d'arte attraverso l'uso di sistemi autonomi non umani, il computer e il web, con le applicazioni generative dell'intelligenza artificiale. La riflessione sulla potenzialità degli strumenti generativi ma anche sui loro limiti derivanti dalla standardizzazione dei procedimenti di implementazione e utilizzo, nonché l'influenza che questo tipo di immagini ha sulla percezione generale, connessa anche a temi come la manipolazione, la presunta veridicità e il controllo delle macchine sulle attività umane, sono temi di grande attualità nel dibattito sociale così come in quello artistico. Esporranno: Andrea Camiolo, Gaia Carlini, Claudia Fuggetti, Clara Janz, Cristina Naraccio, Elena Pinelli, Eleonora Roaro.
La città mostrerà il meglio di sé nei giorni del festival anche con diversi appuntamenti realizzati anche in collaborazione con l’Amministrazione Comunale che offriranno uno sguardo al patrimonio artistico e culturale di Carrara: incontri, passeggiate e visite guidate pensati e proposti seguendo il taglio offerto dal tema di questa edizione. Saranno in particolare realizzati appuntamenti speciali nell’ambito della mostra temporanea Romana Marmora, curata da Stefano Genovesi presso il Museo Carmi Carrara e Michelangelo, e nell’ambito dell’esposizione White Carrara Design is Back, curata da Domenico Raimondi che vedrà per l’occasione ospiti la designer Laura Fiaschi e l’architetto Marta Sansoni. Sarà inoltre previsto l’ingresso gratuito ai Musei Civici, Museo Carmi Carrara e Michelangelo e Museo Mudac, durante i giorni del festival.
Sponsor e partner
Il festival è sostenuto e promosso da un Comitato per il festival con-vivere, costituito da Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara (ente capofila), Comune di Carrara, Accademia di Belle Arti di Carrara, Fondazione Marmo e Camera di Commercio Toscana Nord Ovest
Con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco
Con il patrocinio di Regione Toscana, della Commissione Regionale Pari Opportunità della Toscana, della Provincia di Massa Carrara, Ufficio Scolastico Regionale della Toscana e di Rai Sostenibilità
Con il contributo di: Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale Porti di La Spezia e Marina di Carrara
Main Sponsor: BPER Banca
Sponsor Midi: FHP Holding portuale Porto di Carrara, Generali Assicurazioni, Cooperativa Cavatori Lorano, Chean Srl, Marmo Canaloni Carrara
Sponsor: Unicoop Tirreno, Cooperativa Cavatori Gioia, MaxMarmi, Società Apuana Marmi, S.T. Segagioni, Aziende del porto di Marina di Carrara (MDC Terminal, San Colombano Costruzioni SpA, Gruppo Grendi, T-Bulk, Ornic Nautica, Vittorio Bogazzi e Figli Spa, Piero De Gasperis & C. srl, Dusty Srl, Semp Srl)
Sponsor tecnici: ERP Edilizia Residenziale Pubblica, Nausicaa SpA, Fonteviva, Federalberghi Costa Apuana
Mediapartner: QN La Nazione, Rai Cultura
Tutti gli eventi in programma sono ad ingresso libero e gratuito
Ufficio stampa | 4 luglio 2024
Il programma di con-vivere Carrara Festival, dal 5 all’8 settembre dedicato al tema “cambiamento”, accanto alle conferenze e ai dialoghi, darà spazio a un intenso programma creativo nelle quattro serate del festival.
“Cambiamento” è innanzitutto “movimento” che coinvolge e ti trasforma, come sa fare la musica. La sezione musicale presenterà appuntamenti che cercano di intercettare l’interesse e i gusti di più generazioni e offriranno un percorso ricco e variegato che attraverserà più generi musicali: la musica della tradizione e il folk, la lirica e la musica pop.
Anche il teatro sarà protagonista di questa edizione con l’intervento di due grandi artisti, Drusilla Foer e Arturo Brachetti, che rientreranno nel programma degli incontri di parola.
Giovedì 5 settembre, alle 21,00 a Palazzo Binelli, Cafuné (Antonio Pincione, Chiara Vatteroni, Irene Lippolis, Emanuele Casu, Federico Correrini, Floriana Benedetti). Attingendo al repertorio popolare di varie aree del mondo, con testi originali e nuovi arrangiamenti, le sonorità folk in evolversi e costantemente contaminate fra loro si uniscono alla cifra chiave dello storytelling. Ecco allora che la leggenda di Aronte e della Sirena diventa un sirtaki o l’antico tema musicale della Follia (Folìa) rivive e si trasforma in una canzone...
Sempre giovedì 5 settembre alle 21.30 in Piazza XXVII Aprile, il concerto di Leo Gassmann. Canzoni che sanno di freschezza, di voglia di ballare e di amore, senza dimenticare un pizzico di ironia e l’entusiasmo febbrile di un cantautore romano che sa unire giovani e adulti. Dai brani sanremesi di Terzo cuore e Vai Bene Così alle sonorità anni ‘80 dell’ultimo singolo Take That (scritto da Leo assieme a Marco Rissa dei TheGiornalisti) passando dai ritmi estivi di Dammi un bacio, Ja, diventato virale sui social e colonna sonora della seconda stagione di Un Professore. Leo torna dal vivo con il suo Prende Bene Tour 2024 dopo aver riscosso grande successo di pubblico e critica per il biopic su Franco Califano in Rai e preso parte con vari momenti di musica e pensiero al Concerto del Primo Maggio a Roma.
Venerdì 6 settembre ore 21.30, Drusilla Foer. Il cambiamento è la condizione necessaria affinché vi sia l’evoluzione del singolo e della comunità. È il miracolo della mutazione che libera dalle più piccole alle più grandi prigionie e ci conduce in luoghi dove alberga la guarigione più potente: la libertà di essere ciò che siamo e la possibilità del cambiamento successivo. Attrice, cantante, autrice, webstar e icona di stile. Drusilla è un personaggio straordinario, con il suo humor tagliente sa abilmente alternare momenti che strappano risate ad altri di grande intensità e commozione, una maestra di pensiero libero, sempre sul sottile filo che lega la sincerità all’ironia.
Venerdì 6 settembre alle 22.30 presso il Sagrato della Chiesa del Suffragio, Ebbanesis con Bek Steig. “Bek Steig” il nuovo spettacolo musicale del duo partenopeo Ebbanesis ovvero le turbinose Viviana Cangiano e Serena Pisa, che ci fa vedere, come fossero spiate attraverso il buco della serratura, le due artiste in un camerino, in quel tempo fatto di preparazione, intimità, goliardia, confidenze, incomprensioni, chiarimenti, idee, concentrazione, che di fatto precedono il concerto in pubblico. Non ci sono personaggi, a parlare sono proprio le due artiste in uno spettacolo musicale che prende la forma di un varietà la cui location è proprio il camerino di un teatro, luogo molto caro alle artiste perché intimo, nel quale sono nate alcune idee, nel quale accade tutto quello che in scena non si vede, nel quale danno sfogo alla loro creatività prima di iniziare uno spettacolo. Teatro-canzone denso di acrobazie vocali, musicali e recitative. Un fenomeno web, ma con tanta sostanza musicale. Due voci e una chitarra, che cominciano ad apparire su Facebook con intriganti rivisitazioni di classici della canzone napoletana ma anche con celebri pezzi rock cantati in dialetto: è il caso di Carmela e soprattutto Bohemian Rhapsody dei Queen, che ha registrato oltre 2.000.000 di visualizzazioni, diventando un autentico caso mediatico.
Sabato 7 settembre, alle 21.45, Piazza XXVII Aprile, intervista spettacolo Arturo racconta Brachetti di e con Arturo Brachetti, presenta Filippo Lubrano. Uno o centomila? L’uomo dai mille volti, che in un battito di ciglia (o forse due) e? capace di trasformarsi in mille personaggi, si racconta in una serata speciale fatta di confidenze, ricordi e viaggi fantastici. Fregoli, Parigi e le luci della Tour Eiffel, Ugo Tognazzi, le ombre cinesi, la macchina da cucire della mamma, il Paradis Latin e le mille fantasie di un ragazzo che voleva diventare regista o papa, prendono vita in un’intervista frizzante al confine tra vita privata e palcoscenico. Partendo dal racconto della sua storia e dal solaio in cui tutto e? iniziato, l’artista italiano, senza maschere e senza trasformismi, ci fara? scoprire perché e? la realtà immaginata quella che ci rende piu? felici... Arturo Brachetti è un artista italiano, famoso e acclamato in tutto il mondo, The Legend of quick-change, il grande Maestro del trasformismo internazionale. In molti paesi è considerato un mito vivente nel mondo del teatro e della visual performing art. Inoltre, è un regista e direttore artistico attento e appassionato, capace di spaziare dal teatro comico al musical, dalla magia al varietà È oggi il più grande attore-trasformista del mondo, con una “galleria” di oltre 350 personaggi, di cui 100 interpretati in una sola serata. È così veloce che è stato inserito nel Guiness Book of Records e il suo primato rimane tutt’ora imbattuto.
Domenica 8 settembre, alle 20.30, Accademia di Belle Arti, Tutto cangia, il ciel s’abbella. Omaggio a Carlo Bergonzi nel centenario della nascita. A cura di Circolo Amici della lirica A. Mercuriali, con i tenori Lorenzo Martelli, Rino Matafù, Lorenzo Papasodero, Carlo Raffaelli. Il canto lirico, in origine stilizzata espressione di canoni fissati, diviene sentimento, canto d’amore, di gioia, di disperazione, di impegno civile…vero patrimonio immateriale dell’umanità, che vive e si rinnova a ogni rappresentazione. Paradigmatica la figura di Carlo Bergonzi che da tenore belcantista ha percorso le tappe che lo hanno portato al repertorio verista.
Sempre domenica 8 settembre, chiuderanno il programma degli spettacoli, alle 21,30, Piazza XXVII Aprile, i Modena City Ramblers con Riportando tutto a casa. I Modena City Ramblers nascono nel 1991 come gruppo di folk irlandese, da sempre innamorati della musica e delle tradizioni dell’Isola di Smeraldo. Da lì un trentennio costellato di successi, sia dal punto di vista discografico che di live tour, in Italia e in Europa. Dudu, Franco, Francesco, Leo e Massimo, il ‘comandante’ Gianluca Spirito ai plettri e il nuovo batterista Enrico Torreggiani porteranno dal vivo la loro musica. Forti di uno stile che ha ispirato generazioni di cantautori, i Modena City Ramblers sono la band più rappresentativa e longeva della scena folk italiana nata agli inizi degli anni Novanta. Si definiscono fin dall’esordio come “combat folk” per via di un sound unico, allegro, festoso e danzereccio, d’ispirazione irlandese ma con una punta di Mediterraneo e America Latina, che si mescola alla perfezione con la tradizione emiliana, il punk e i testi da cui traspare un forte interesse storico e impegno sociale. Album come Riportando tutto a casa (1994) La grande famiglia (1996), ¡Viva la vida, muera la muerte! (2004) o i più recenti Onda libera (2009) e l’ultimo Altomare (2023) rientrano ancora oggi tra le pubblicazioni più celebrate da critica e pubblico dopo oltre trent’anni di carriera. Ogni concerto della band emiliana si trasforma inevitabilmente in una festa immensa a cui ognuno è invitato, dove regnano un senso d’unità e inclusività e dove si ballano e si cantano a squarciagola canzoni che hanno accompagnato gioventù e adolescenza di molti.
Ufficio Stampa | 13 agosto 2024
Andare a Carrara nei giorni di con-vivere Carrara Festival, dal 5 all’8 settembre, vuol dire immergersi in un’atmosfera nuova, fatta di occasioni di riflessione ed approfondimento, ma anche di festa e creatività rivolti a tutti, anche ai bambini. Nel programma di questa edizione molte saranno le attività dello spazio bambini, che spazieranno dalle letture, ai laboratori creativi e ai momenti di approfondimento, tutti in qualche modo legati al tema dell’edizione di quest’anno, cambiamento. I bambini avranno modo di riflettere e “toccare con mano” durante le attività creative cosa vuol dire cambiare e in che modo attraversiamo uno dei cambiamenti più affascinanti della vita di ognuno di noi, cioè il crescere. Confrontarsi con il mutamento che caratterizza ogni cosa vuol dire anche scoprire e accogliere la bellezza delle diversità e la “magia” dell’amicizia. Uno sguardo attento sarà poi rivolto anche ai cambiamenti più significativi che stiamo vivendo, come quelli che riguardano da vicino le questioni ambientali ed ecologiche. Infine, un momento di spettacolo rivolto ai più piccoli e non solo: la magia e le stupefacenti trasformazioni di cui è capace chi sa dominarne i “segreti”.
Tre le location dove si svolgeranno le attività per i bambini: il Cortile Istituto Figlie di Gesù, il Palco della Musica e il Cortile del Duomo S. Andrea. Si parte giovedì 5 settembre, alle 17.30, Cortile Istituto Figlie di Gesù con Letture in movimento, a cura dei lettori volontari della Biblioteca Civica C.V. Lodovici Carrara. Letture per bambini fino ai 10 anni. La lettura è una delle buone pratiche che ci accompagna, fin da piccoli, ad affrontare il cambiamento, quel movimento che ci aiuta a crescere, ad evolverci; è una tra le esperienze più belle che ogni giorno possiamo sperimentare con i nostri bambini, strumento di mutamento per stimolare e accompagnare la crescita. Sempre nel Cortile Istituto Figlie di Gesù, alle 18.30, Autoritratto condiviso, a cura di Floriane Pouillot. Laboratorio creativo per bambini da 5 a 10 anni. In un mondo in costante trasformazione, è essenziale comprendere come ogni individuo possa influenzare e contribuire alla crescita e al cambiamento della comunità. Ogni bambino riceverà un foglio bianco su cui inizierà il proprio autoritratto, esprimendo la propria identità e personalità. I bambini passeranno il loro disegno a un altro partecipante, che aggiungerà un elemento personale e così via, fino a che tutti avranno contribuito a ogni autoritratto. Venerdì 6 settembre, alle 17.00, con replica alle 18.00, al Palco della Musica, Ogni ape conta, Disseminiamo cambiamenti. A cura di Saperecoop Progetto educativo di Unicoop Tirreno. Laboratorio per bambini da 5 anni in su. Un’avventura alla scoperta del mondo delle api, della loro organizzazione sociale e del prezioso lavoro che svolgono per la salvaguardia dell’ambiente. Attraverso giochi e attività creative i bambini e le bambine conosceranno i piccoli insetti impollinatori, i “frutti” del loro lavoro e la loro importanza per preservare la biodiversità, compiendo i primi passi per diventare preziosi agenti del cambiamento. Un piccolo omaggio finale renderà i partecipanti protagonisti della loro tutela, perché insieme si può davvero contribuire a rendere migliore l’ambiente in cui viviamo oggi… e domani. Alle 19.00, nel Cortile del Duomo S. Andrea, La mamma di Neandertal, a cura di Sandro Natalini. Laboratorio per bambini da 6 anni in su. Abbiamo sempre sentito parlare dell’Uomo di Neandertal, ma della Donna di Neandertal che cosa sappiamo? Com’era fatta? Come trascorreva le sue giornate? Attraverso l’affascinante tecnica grafica della monotipia i partecipanti si cimenteranno nel ritratto della mamma di Neandertal. La monotipia, tecnica a metà tra pittura e incisione, produce effetti pittorici e texture sorprendenti che ricordano le primordiali pitture rupestri. Alle 21.00, sul Palco della Musica, Abracadabra, Laboratorio di magia, di e con Federico Pieri, un mago ironico e surreale spesso vittima della sua stessa magia. Abracadabra è un laboratorio che saprà coinvolgere e divertire tutta la famiglia. Sabato 7 settembre alle 17.00 nel Cortile Duomo S. Andrea, Vita, a cura di Agnese De Rito, Valentina Ulissi, Francesca Vincentini. Laboratorio creativo per bambini e genitori. Attraverso la lettura dell’albo illustrato Vita di Lisa Aisato, un capolavoro di letteratura per l’infanzia che combina arte e narrazione, guarderemo alla vita come un continuo processo di cambiamento e trasformazione, per riflettere assieme sulle diverse fasi, sulle emozioni e sulla bellezza della crescita e del cambiamento. Ogni bambino creerà, con il genitore, una pagina del proprio “libro della vita”, includendo disegni, collage di materiali naturali o piccole sculture, Alle 18.15 al Palco della Musica, Un mondo di isole, a cura di Serenella Quarello. Laboratorio per bambini da 7 anni in su. Esistono isole di nani e giganti, isole disabitate e isole che hanno fatto la storia; isole dai nomi strani e isole dai nomi a volte sbagliati, isolette e isolotti, isole del tesoro e isole ancora da scoprire… Il viaggio verso isole remote ha sempre attratto naviganti curiosi, esploratori, naturalisti e scienziati. Infatti, come ebbe modo di scoprire il grande Charles Darwin, le isole sono uno speciale laboratorio dell’evoluzione. In questo viaggio scopriremo, cartina alla mano, tutto l’universo e le storie che gravitano attorno a questi lembi di terra emersa, che continuano ancora oggi a suscitare, Alle 19.00, Cortile Duomo S. Andrea, Messaggi segreti e pozioni misteriose. All’insegna dell’amicizia, a cura di Enrica Pizzicori. Laboratorio per bambini da 5 anni in su. Il libro Amici Amici di Helme Heine, finalista al Premio Andersen 2018, racconta la storia di Pieretto Galletto, Beppe Rosicchia e Tonio un simpatico maiale. Questi tre animaletti ci hanno lasciato dei messaggi segreti con i loro ritratti e una divertente caccia al tesoro ci aiuterà a trovarli. Occorrerà però una speciale pozione per rendere visibili quelli che troveremo e per creare quelli che mancano a completare il trio degli amici animaletti. Domenica 8 settembre, alle 17.00 sul Palco della Musica, Racconti dal Cottage FiordiMaggio, a cura di Monica Fialdini. Lettura e laboratorio da 5 anni in su. Le avventure di Gastone e di altri piccoli amici: con loro possiamo apprezzare l’avvicendarsi delle stagioni, riscoprire quanto sono appaganti la bellezza del mondo naturale, la semplicità delle piccole cose, la genuinità di gesti fatti con il cuore. Per avere uno sguardo più attento a ciò che ci circonda e verso noi stessi. Anche da adulti è possibile riscoprire questi tesori… e allora lasciamo per un po’ la fredda luce dello smartphone e facciamoci abbracciare dalla luce del sole, dalla natura e dai nostri amici a quattro zampe. Alle 18.00, nel Cortile del Duomo S. Andrea, L’arte cambia il mondo, a cura di ARTEmisia Servizi Culturali Laboratorio da 5 a 10 anni. L’arte è comunicazione e le opere artistiche sono potenti mezzi per la diffusione di messaggi. Gli artisti possono impegnarsi per contribuire alla realizzazione di un mondo migliore. L’arte è duttile, comunica, cambia, si trasforma. Cambia la tecnica, il gusto, la moda, i soggetti, le tematiche. L’incontro sarà l’occasione per conoscere alcune importanti opere del recente passato. I partecipanti potranno quindi realizzare un’opera per comunicare al mondo il proprio messaggio. Ultimo appuntamento per lo Spazio Bambini, alle 19.00 sul Palco della Musica, Cruciletture, a cura di Federica Pucci e Piera De Angeli. Laboratorio per bambini dai 5 anni in su. Una serata di enigmistica letteraria con sfide a squadre. Libri, favole, racconti e leggende ispireranno le tipiche definizioni dei cruciverba: verticali ed orizzontali per incroci di fantasia ed immaginazione.
Ufficio stampa | 13 agosto 2024
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