L’idea che si abbia “diritto di avere diritti” ha segnato l’ingresso nella modernità. Non si è trattato, tuttavia, di un processo pacifico e lineare, tanto meno compiuto e acquisito una volta per tutti. Mentre in alcuni Paesi mancano ancora i diritti umani fondamentali (di libertà, di habeas corpus) in altri esistono ancora asimmetrie tra chi può far valere i propri diritti e chi no; oppure emergono conflitti su chi ha “diritto di avere diritti”. I cambiamenti a livello economico e dei mercati del lavoro rendono fragili, quando non cancellano, diritti che sembravano assicurati stabilmente, mentre alcuni gruppi politici e governi riducono, o cancellano, diritti civili che erano stati faticosamente acquisiti. Allo stesso tempo, vengono messi a fuoco sempre nuovi ambiti in cui far emergere la questione dei diritti: la sessualità, la riproduzione, la salute, l’ambiente e così via (ne sono un’indiretta testimonianza, tra gli altri, i Sustainable Development Goals, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile). Gli appuntamenti di parola del Festival focalizzeranno l’attenzione su alcune questioni cruciali, temi “caldi” per riflettere sull’importanza oggi del riferimento ai diritti. Si affronteranno temi come dignità e riconoscimento, identità e cultura, mostrandone anche le interne tensioni. Una centrale pista di riflessione sarà, poi, quella dei diritti in conflitto tra loro e dei contrasti tra soggetti i cui diritti appaiono mutualmente esclusivi. Diversi appuntamenti offriranno, inoltre, l’occasione di confrontarsi con disuguaglianze e diversità. Indagheremo, infine, il problematico rapporto fra menzogna e verità, e come questo provochi una lesione del diritto alla conoscenza e, quindi, all’agire consapevole. Nella definizione dei contenuti è stato naturalmente necessario un confronto con la situazione attuale della pandemia, in rapporto al tema scelto, divenuto ancora di più drammaticamente di attualità. Il lockdown, oltre ad aver esplicitato in modo estremo la tensione tra diritto alla sicurezza e diritto alla libertà di movimento, tra diritto alla salute e diritto al lavoro o all’istruzione, lungi dall’aver ridotto le disuguaglianze, le ha allargate, aggiungendovene di nuove come paradossale, ma non inaspettata, conseguenza di scelte pubbliche per fronteggiare la pandemia. Molti degli appuntamenti di parola, pertanto, faranno inevitabilmente riferimento a tale contesto e alle nuove problematiche emerse.
Chiara Saraceno
Consulente scientifica XV edizione
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